questo è il sito della musica meccanica, dei cantastorie, dei burattini e dei cacciatori di stelle cadenti.

Se avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo:
niente sarebbe com'è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa! (Alice)


Alberto Bertolino

Suonare in luoghi inconsueti, dove incontri frettolosi e distratti si trasformano, grazie alle note macinate dall'organetto di barberia, in occasioni gioiose di gioco e di sogno. Alberto Bertolino si immerge in questo mondo recuperando l'antica tradizione di musica meccanica.

musica meccanica

"Bada al senso,
e i suoni baderanno a sé stessi." (Alice)

l'organetto di barberia e la musica meccanica

Gli antesignani dell'organetto di barberia sono gli organi idraulici. L'organo idraulico era uno strumento antico che suonava per mezzo dell'aria prodotta da un salto d'acqua che azionava un mantice. Il nome idraulico significa azionato ad acqua. La sua invenzione si deve allo scienziato greco Ctesibio di Alessandria, un ingegnere del periodo ellenistico. Questo fu il primo strumento musicale a tastiera , fu l'antico predecessore del moderno organo a canne e il primo strumento automatico. Bisogna però aspettare sino ai primi anni del 1700 per l'invenzione dell'organetto come lo conosciamo oggi. Legno mantici canne stantuffi tubi cilindri manovella cartone e anima. Così lo voleva il sig. Barbieri il quale sognava di costruire uno strumento musicale in grado di essere suonato da chiunque e in grado di portare la musica, e quindi la gioia, nelle balere, nei saloni illuminati dei sovrani e nei vicoli di ogni città.

Il sig. Barbieri costruì il suo strumento di musica meccanica ma in Italia non ebbe successo e la leggenda vuole che egli partì alla volta della Francia con un progetto preciso. Regalare un organetto dal suono dolcissimo alla corte del Re Sole, Luigi XIV Borbone Re di Francia. Era il periodo in cui andavano in gran voga gli automi ed uno strumento simile fu apprezzato con grande stupore. Al Re piacque e in men che non si dica si diffuse enormemente in tutta la Francia e prese il nome di Orgue de Monsieur Barbierì. Il tempo passa, la fama aumenta e il nome del nostro strumento sfuma verso il più facilmente pronunciabile orgue de barberie o barbarie, il quale, tradotto poi in italiano diventa il conosciuto organetto di barberia.
Ecco l'origine del nome e dello strumento.

Col tempo i nobili e i sovrani trovarono altre attrazioni, altri passatempi e gli organetti finirono nelle mani di uomini instancabili che cominciarono a suonare per le strade e le piazze di tutta Europa.


Nel 1800 e nei primi del novecento erano moltissimi i suonatori di organetto. Erano uomini e bambini (per la maggior parte italiani) che intraprendevano lunghi viaggi, che a volte duravano anni, per guadagnarsi di che vivere e sempre con la speranza di trovare la città incantata, ovvero la città che gli avrebbe permesso di suonare e avrebbe riempito generosamente i loro cappelli. Non era secondario infatti il problema di trovare un posto dove poter suonare, in molte città europee erano addirittura stati emanati degli editti che impedivano a questi rumorosi suonatori di disturbare la quiete dei borghesi. Solo il 20% dei bambini partiti con un organetto faceva ritorno a casa: il 30% si stabiliva all'estero, il 50% moriva di malattie, stenti, maltrattamenti. Erano così tanti che a Parigi venivano espulsi a centinaia e centinaia all'anno (1500 nel solo 1867). Queste ostilità spinsero i suonatori ad affrontare anche i viaggi transoceanici e così gli organ boy sbarcarono a New York, Filadelfia,Chicago e Rio de Janeiro.

 

Gli organetti sono di due tipi. Organo a rullo, ovvero strumenti meccanici dove la musica è scritta tramite chiodini piantati in un cilindro che ruota. Ottimi strumenti che si rifanno al suono del pianoforte, infatti quando il cilindro ruota i chiodini azionano dei martelletti che battono contro delle corde. Strumenti però con un grande limite. Le musiche scritte sul cilindro possono arrivare anche a 10 pezzi ma poi ci si ferma e o si cambia cilindro (operazione macchinosa) o si ha un repertorio piuttosto limitato.
L'altra possibilità è l'organetto a cartoni perforati che permette un repertorio pressoché illimitato. La musica viene scritta su strisce di cartone che si srotolano e il suono viene prodotto da canne azionate da un mantice.

 

L'esempio da seguire non è più il pianoforte ma il più nobile organo. La musica è scritta nei fori!! Come per molte altre cose l'anima sta nello spazio vuoto tra ciò che si vede. E' come nella vita. Desideriamo un infinità di cose poi, quando finalmente riusciamo ad ottenerle ci accorgiamo che quello che ci poteva rendere felici veramente era quello che ci stava attorno. La vita è così, come la musica. Esistono i suoni perché esistono i silenzi. I fori sono quei suoni e mentre i mantici sudano per produrre l'aria che passerà in quei buchi e le canne aspettano elegantemente in fila il loro turno noi aspettiamo il cartone pieno. Solo lì c'è silenzio. Un piccolo spazio vuoto. Di silenzio. Tra le mille cose della vita.

cantastorie

Cuntista, fulesta, orbi per urbi... il cantor della fiabe arriva modesto e se ne diparte senza pretesto, chè la canzone che l'accompagna non diventi una lasagna... considerato che è svitata, e tante volte pure sfrontata.

Musica

Con gli strumenti più bislacchi
con i tacchi ed i pennacchi
vi faremo divertire
piu di un viaggio in Zaire

Proiezioni con lanterna magica

Vi fu un tempo ormai passato
tutto di luce era cantato

d'improvviso la strategia

è ancora oggi una magia!

Storie

Abbiam anche noi le nostre muse

le nascondiam nelle bluse

e sul momento le mostriamo

seguendo il tuo richiamo...

Il gatto con gli stivali - Alberto Bertolino

Al Balon di Torino...

 

Storie bucate... - Alberto Bertolino

Ugo e Casimiro- Alberto Bertolino e Felice Pantone

 

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burattini

I burattini hanno un cuore, un anima e guardano il mondo con la saggezza dei bambini.

(lavori in corso...)

Il gatto con gli stivali
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biografia

Alberto Bertolino

Siamo trottole. Se ci fermiamo cadiamo.

Musicista, attore cantante ma soprattutto cantastorie e musicista di strada. E' infatti la strada il palcoscenico prediletto, ed è ancora la strada che lo porta sin dal 1994 a esibirsi in molti paesi. All'inizio del suo percorso è giocoliere, innamorato di palle, clave, monocicli, e percorre per due anni le strade d'Europa. Ha bisogno di spazio, di conoscere di vedere e respirare la vita. E intanto scopre che riesce a vivere grazie al suo lavoro !!! La scelta è fatta!!! E si comincia lavorare.
Al ritorno dal viaggio studia musica e si avvicina al mondo dei burattini. Altra magica avventura e l'ingresso in un mondo parallelo, il mondo del teatro. Altri viaggi, altre avventure, altre amicizie e la scoperta della musica meccanica.
Un vecchio organetto e una nuova sfida. Fare suonare da un vecchio strumento alimentato a valzer e mazurche ritmi decisamente meno scontati e canzoni improbabili.
Nel 2000 infatti suona nell' opera radiofonica Calendario di Stefano Giannotti, prima trasmissione radiofonica: 7 Giugno 2002, DeutschlandRadio Berlin. https://www.stefanogiannotti.com/calendario-it.html e nasce un altra amicizia e collaborazione.
Altro giro e altro incontro, importante e produttivo. L'incontro con Felice Pantone, attore cantastorie e polistrumentista. Nasce così il duo Ugo e Casimiro tuttora in attivo.
Attualmente propone i suoi spettacoli di cantastorie o burattini e lo potrete incontrare nei più prestigiosi festival o nei vicoli delle vostre città. Regalategli un sorriso. Lo farete felice.